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mercoledì 13 febbraio 2013

Giornata Mondiale della Radio



Dopo più di 100 dalla sua invenzione, l'anno scorso  l'Unesco ha indetto per il 13 febbraio la Giornata Mondiale della Radio. Così oggi ho riflettuto su cosa abbia significato questa invenzione di Guglielmo Marconi ( sò che probabilmente il merito non è solo suo, ma teniamoci questo onore!) in un mondo in cui le comunicazioni non erano di certo facili e immediate come siamo abituati oggi. Eppure la radio resiste ancora, nonostante tanta concorrenza. Ho provato a immaginare che evento possa essere stato l'acquisto della radio per le famiglie dei nostri nonni e quanto ancora le persone anziane tengano la radio come finestra aperta sul mondo, quanto la radio sia stata importante in tempo di guerra e quanto lo sia ancora nei paesi più poveri.

Devo ammettere di aver scoperto la radio solo di recente, da quando viaggio in macchina tutti i giorni per andare a lavoro e grazie a mio marito, grande appassionato di radio. Quindi confesso che la  ascolto per lo più in macchina. Ci sono volte in cui mi piace guidare in silenzio, altri in cui ho voglia di mettere un cd e cantare a squarciagola...altri momenti in cui ho voglia di sentire qualcuno che parla e allora ascolto la radio.
I miei canali preferiti sono quelli della RAI, soprattutto Radio3, così non mi piange il cuore quando pago il canone! In questi anni mi sono affezionata a diversi programmi ma alcuni purtroppo non ci sono più. Fino a un mese fa, al mattino trovavo "Benfatto" su Radio1, un programma che affrontava temi sociologici in modo sempre ottimista, con dei collegamenti telefonici con ospiti sempre molto interessanti e competenti ( adoravo sentire gli interventi del professor Ferrarotti). Poi il programma è stato soppresso e ancora non ho trovato niente che mi piace così vado in silenzio o ascolto un cd (questi giorni sto rispolverando il primo cd di Raphael Gualazzi). All'una sintonizzo su Radio2, su "28 minuti", programma di Barbara Palombelli che ascolto solo se non parla di politica. Ha spesso come ospite qualche scrittore o scrittrice che parla del suo nuovo libro e che alla fine del programma da dei consigli di lettura. Barbara Palombelli non mi piace un granchè, in effetti, ma, anche se non nasconde mai il suo pensiero e si da un pò di arie, ascoltata per radio è molto più gradevole di quando interviene in un programma tv. Se il suo argomento non mi interessa ascolto "La Barcaccia", programma storico di Radio3 sulla musica lirica. Al pomeriggio, non ho dubbi, Radio3 e "Fahreneit":  libri, libri e ancora libri, questo periodo poi conduce Loredana Lipperini e sono molto contenta.
Al rientro, la sera, ancora Radio3, e se riesco a salire in macchina puntuale riesco ad ascoltare per un po "Tre Soldi", un documentario radiofonico sempre molto interessante e dopo "Radio3Suite": ottima musica classica o jazz e collegamenti con tutti i teatri d'Italia per concerti, opera o rappresentazioni teatrali.
E quanti altri bei programmi..."Con parole mie", "Tutti i colori del giallo", "Piazza Verdi" ecc.

E alla radio sono piacevoli anche le partite di calcio. Tutto è più soft, più discreto, più gentile, persino tanti personaggi che visti in tv sono indisponenti e urlanti, alla radio si ridimensionano e sembrano quasi simpatici.
Inoltre il non distrarsi con le immagini rende più viva l'attenzione  e sviluppa la fantasia. Si riesce addirittura a dare un volto alle voci che si ascoltano e a pensare che chi parla non può che avere i tratti somatici che noi immaginiamo. Allora a volte, rosa dalla curiosità, cerco le foto dei conduttori radiofonici sul web...e mi faccio certe risate!!!
Viva la radio!

3 commenti:

  1. Grazie della notizia!Io da ragazza non potevo farne a meno.Sempre a tutto volume!Ora un po' meno anche perchè sempre piu' meno canzoni e piu' chiacchiere.Allora preferisco i rumori della natura!Bacioni e buon San Valentino!Rosetta

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  2. Grazie del bell'articolo, Valentina!

    Ho ripreso l'ascolto della radio, avendo eliminato la TV dalla cucina (dopo il decoder terrestre!), e non ascolto le canzonette, ma i programmi di riflessione, interviste e approfondimenti, o musica seria...è una compagna insostituibile, discreta, e sembra di essere in rapporto diretto, come se parlassero solo a noi, nel silenzio della stanza o quando lavori!

    Un abbraccio!
    Ivana

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  3. Io sono una radio dipendente da quando non lavoro e certi personaggi sono quasi diventati degli amici talmente li seguo ogni giorno da anni.Rtl sempre e comunque perchè la radio per me è leggerezza ed evasione dalla quotidianità monotona.però ultimamente mi sto appassionando a radio Dj per via della radio visione sul digitale terreste e la sera prima di andare a letto mi guardo la replica del mattino di dj chiama italia e poi vado a dormire con il sorriso stampato sulle labbra. (e poi,detto tra noi,sono segretamente innamorata di Liuns da sempre,da quando ero adolescente..ma si può??!!)

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